LE ARMI ELETTROMAGNETICHE ED IL CONTROLLO DEL PENSIERO. Quanto segue è il risultato di una lunga ricerca contenuta nel libro: AAVV, Coucou c’est Tesla – l’energie libre, Paris, ed. Felix, 1997. Gli autori sostengono l’esistenza di progetti militari occulti russi ed americani, miranti all’utilizzo di un altro temibile genere di armi invisibili: le armi elettromagnetiche. Nel più grande segreto la Russia e l’America hanno perfezionato da anni l’utilizzo delle frequenze elettromagnetiche per sviluppare armi psicologiche mortali. Durante la ricerca di microfoni spia all’interno dell’ambasciata americana a Mosca nel 1962 fu scoperto un raggio d’onde microelettriche diretto proprio contro la sede della stessa ambasciata. La CIA sviluppò allora il progetto segreto “Pandora”, volto allo studio delle ragioni e degli effetti sull’uomo di questi attacchi elettronici da parte dei sovietici. Si scoprì che l’esposizione a questo genere di raggi generava mal di testa, affaticamento, nausea, irritabilità, angoscia, depressione ed inibizione delle capacità intellettuali. A lungo il personale dell’ambasciata americana rimase completamente all’oscuro di ogni cosa. In occasione di un incontro al vertice a Glassboro nel New Jersey, nel luglio 1967, il Presidente Lyndon Johnson pretese da Alexei Kossygine, Primo Ministro sovietico, che si mettesse immediatamente fine a quello che fu chiamato il “segnale di Mosca”. Soltanto nel 1972 l’opinione pubblica fu portata a conoscenza della verità. Secondo il “Los Angeles Times” del 7 febbraio 1976 l’ambasciatore americano a Mosca, W.Stoessel, soffriva di una malattia misteriosa simile ad una leucemia, che gli provocava il sanguinamento degli occhi e tutta una serie di disturbi cronici. Malgrado qualche interruzione, il bombardamento elettronico dell’ambasciata americana a Mosca continua. Il personale ivi operante detiene il tasso più elevato di cancri nel mondo. La presenza di anomale onde elettromagnetiche è stata registrata in diverse zone abitate degli Stati Uniti. “In numerosi quartieri della città di Eugene nello Stato dell’Oregon, ad un’altezza di 9.000 metri alla verticale, è stato avvertito un segnale radio molto potente. L’origine è sconosciuta”. Così scrivevano alcuni giornali americani del 26 marzo 1978. Si trattava di un segnale radio di un impulso a 4,75 Hz a 1.100 periodi al secondo, di potenza pari a 500.000 Watts, dieci volte superiore alla potenza legale autorizzata. Thomas Deposkey, cittadino di Eugene, percepiva nella sua casa strane vibrazioni, sentiva delle voci e soffriva di insonnia. La Federal Comunication Commission (organismo governamentale incaricato delle comunicazioni) scoprì che il segnale proveniva da un trasmettitore della Marina americana di stanza a Dixon in California. La Marina declinò ogni responsabilità. L’inchiesta fu archiviata. Ancora oggi gli abitanti di Eugene soffrono di strani disturbi a causa di invisibili raggi elettromagnetici che restano un enigma. Le prime ricerche sulla tecnica delle micro-onde furono iniziate dai nazisti nel “Kaiser Wilhelm Institut” fin dagli anni venti. Secondo ex agenti dei servizi segreti americani i nazisti già impiegavano delle macchine in grado di eccitare la folla durante le grandi parate organizzate a Nuremberg per la gloria di Hitler. Nel corso della seconda guerra mondiale gli americani effettuarono esperimenti sui soldati al fine di influenzarne il comportamento. Si trattava del progetto “Paperclip” basato sull’utilizzo delle ricerche dei nazisti. Alla fine del conflitto i responsabili dei servizi segreti nazisti e americani si incontrarono per mettere a punto una rete segreta alleata. Reinhard Gehlen, capo dei servizi nazisti, William Donovan dello “office of strategic service” (OSS, antenato della CIA) e J.Edgar Hoover dell’FBI costituirono dei gruppi di ricerca con la collaborazione di eminenti medici psichiatri con lo scopo di sviluppare delle tecnologie capaci di dominare il pensiero umano e trasformare gli individui in robot. Parallelamente gli scienziati sovietici realizzarono considerevoli progressi nel campo del controllo elettromagnetico dei flussi cerebrali e delle percezioni extrasensoriali. I ricercatori russi svilupparono tecnologie derivate dagli studi compiuti sull’elettromagnetismo dallo scienziato croato Nikola Tesla (1856-1943). Essi scoprirono la possibilità di far apparire suoni e parole intere in un cervello umano, inviando dei segnali emessi da apparecchi elettromagnetici di controllo neurologico collocati in basi militari. Potevano provocare a distanza anche arresti cardiaci, crisi di epilessia, ogni genere di choc emotivo e fisico. I sovietici condussero ricerche sul clima e sull’atmosfera terrestre al fine di influenzare le onde cerebrali umane. E’ a tutti noto il cambiamento di umore e di disposizione mentale che i disordini metereologici provocano. Il sistema nervoso è sottomesso, come il globo terrestre, ad un ambiente naturale elettromagnetico. La frequenza di risonanza della ionosfera è quasi identica a quella del cervello umano. Esiste un collegamento, quindi, tra la sfera elettromagnetica della Terra e la frequenza di risonanza dell’encefalo. Gli scienziati russi escogitarono tecniche di lavaggio del cervello contro i dissidenti politici ed effettuarono sperimentazioni anche nel campo della parapsicologia. Il fatto che Stalin avesse sempre accanto a sé il suo medium personale, Wolf Messing, era proprio un segno dell’importanza che i russi attribuivano alle facoltà psichiche dell’individuo. Dal 1960 la “Us Defense Intelligence Agency” (DIA) riunì tutte le conoscenze sui lavori dei sovietici in rapporti super segreti e cercò di colmare le lacune degli americani in questo settore di ricerca realizzando programmi di studi ed indagini in tutte le direzioni: nelle università, nelle basi militari, negli ospedali e nelle prigioni. Il direttore della CIA, Richard Helms, doveva essere perfettamente a conoscenza dell’esistenza delle armi elettromagnetiche sovietiche. Così si espresse infatti nella sua deposizione dinanzi alla Commissione Warren il 19 giugno 1964: “i sovietici sviluppano delle armi sofisticate che gli permetteranno di influenzare il comportamento dei loro cittadini in modo da metterli in armonia con le esigenze del sistema politico. Questa tecnologia dà anche accesso alla “codificazione” di informazioni, il cui scopo è quello di manipolare il pensiero del cittadino” (The Warren Commission Final Report). Il 14 ottobre 1976 tutte le comunicazioni radio del globo furono interrotte da segnali radio di forte intensità. Le emissioni erano irregolari ed alternavano frequenze molto elevate a frequenze molto basse. L’Urss, dopo che fu individuata come responsabile, presentò scuse formali agli americani ed agli Stati che avevano protestato. Poco dopo i russi cambiarono la lunghezza d’onda e diedero inizio ad emissioni di gigantesche onde elettromagnetiche stazionarie. Dai calcoli effettuati risultò che il segnale era proveniente dalle città di Riga e di Gomel, dove i sovietici stavano sperimentando dei “generatori Tesla”. La corsa alle armi elettromagnetiche e psichiche non si arresta. Attualmente la “Us Defense Intelligence Agency” (DIA) analizza attentamente le conoscenze della parapsicologia ed elabora dei progetti di spionaggio psichico, di ipnosi telepatica e persino di sabotaggio psichico di installazioni militari nemiche. Queste tecniche, che sfruttano la cosiddetta “energia a orgoni” o “bioenergia”, fanno parte del progetto più segreto al momento presente. La CIA finanzia delle ricerche universitarie per la realizzazione di apparecchi a micro-onde capaci di lanciare dei raggi che possono causare un’ipnosi a distanza, facendo penetrare delle voci nella testa di un individuo o capaci di provocare una amnesia totale sulla vittima. E’ importante ricordare che i difensori di queste tecniche psichiatriche hanno sempre fatto parte della ristretta cerchia dei Presidenti americani. Consigliere di Nixon e Ford fu il Dr Arnold Hustchnecker, allievo nel 1926 del già citato “Istituto Kaiser Wilhelm” finanziato dai nazisti. Jimmy Carter ebbe come collaboratore lo psichiatra Dr Peter Bourne, il quale trascorse gran parte della sua carriera nella ricerca della guerra psicologica. Il Dr Louis Jolyon West, membro influente ai tempi della guerra fredda del progetto segreto “MKULTRA” sul controllo del pensiero, fece parte degli assistenti di Ronald Reagan. West propose il rimpiazzamento del sistema penale americano con un controllo psichiatrico. Joe Delgado, fisiologo ed ex agente CIA, sostiene: “quello che ci aspetta è più pericoloso della distruzione nucleare. Le nostre conoscenze sul cervello umano ci permettono di immaginare il peggior scenario. Il pericolo che ci minaccia è quello di intervenire immediatamente sulle funzioni cerebrali per manipolare il cervello a nostro piacimento, cioè fare dell’uomo un vero robot senza neppure che questi se ne renda conto”. Delgado ha partecipato attivamente alle ricerche sulle stimolazioni elettriche del cervello. Ha realizzato, in collaborazione di medici psichiatri, dei procedimenti che permettono di teleguidare esseri umani tramite segnali radio con l’aiuto di chip elettronici impiantati nella testa. Le sue teorie sono oggetto di ricerche all’Università di Los Angeles, sotto la tutela del “Los Alamos Scientific Laboratory”. Il Dr Ross Adey, un collaboratore di Delgado che lavora sulle nuove tecnologie di controllo cerebrale, afferma di aver ricevuto il prototipo di un apparecchio chiamato LIDA, costruito dai sovietici. Questo apparecchio, registrato all’Ufficio Americano dei Brevetti, è stato concepito in modo tale che può trasmettere a distanza i componenti del dolore, il freddo, il calore e l’elettricità. Americani e sovietici smentiscono ufficialmente ogni implicazione a riguardo delle armi invisibili. Da anni ormai i servizi segreti hanno intrapreso campagne di disinformazione ed azioni di discredito sull’argomento, adducendo discutibili ragioni di “sicurezza nazionale”. I rappresentanti del governo americano alle conferenze sul disarmo affermano sempre di non sapere nulla su questo genere di armi e si limitano a qualificarle come “speculative e futuristiche”. Charles Oleszychi, consigliere al Ministero degli Affari Esteri statunitense, presso il dipartimento del controllo delle armi e del disarmo, sostiene in una sua recente pubblicazione che il Dipartimento di Stato mente e che in realtà quest’ultimo è in possesso di documenti che accertano l’esistenza delle armi invisibili. Non si possono ignorare i paragrafi segreti dell’accordo SALT II (Strategic Arms Limitation Talks: trattative sulla limitazione delle armi strategiche), nei quali i sovietici propongono di proibire le armi agli infrasuoni, i “raggi della morte” e tutte le armi elettromagnetiche che hanno per scopo la manipolazione biologica. I sovietici non avrebbero mai introdotto questi paragrafi se non fossero a conoscenza dell’esistenza di queste armi e dei loro effetti. E’ un panorama agghiacciante quello delineatosi attraverso le pagine di questo articolo. Davvero la follia umana non conosce limiti. Quanti altri terribili segreti giacciono ben custoditi nelle stanze grigie di chi detiene il potere e decide con arroganza le sorti del genere umano? E’ sconfortante pensare a quanti loschi intrighi tra militari, politici e scienziati vengono tramati nell’ombra, protetti dal muro del “top secret”, celati all’opinione pubblica mondiale. Gravissime responsabilità morali pesano su quegli scienziati che pongono le proprie conoscenze e capacità al servizio della logica del potere militare ed economico. E’ importante che ogni scienziato si ponga il problema del significato e dei fini del proprio lavoro. L’umanità potrà coltivare speranze di sopravvivenza solo se sostenuta da una scienza strumento di pace e di progresso, non di oppressione e di morte.
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